Un aspetto in cui The Witcher 3 porta l’asticella a nuove altezze è la qualità della narrazione. Ogni personaggio è tratteggiato inequivocabilmente e con un carattere ben definito, capace di suscitare nel giocatore simpatia, odio, amorevole compassione, sospetto o curiosa attenzione, ma di certo non indifferenza. I passaggi anche secondari delle quest sono conditi da tonnellate di dialoghi, splendidamente doppiati in inglese, ben tradotti in Italiano e caratterizzati da un numero impressionante di scelte multiple. Intendiamoci… sono pochissimi i bivi “veri”, quelli che azionano gli scambi sui binari delle missioni, e comunque quasi mai legati alla trama principale, che ha uno sviluppo ben definito; tuttavia, ogni parola spesa, in un senso o nell’altro, va a modificare il rapporto interpersonale tra gli attori sul palcoscenico, in un orgasmo di empatia multipla che non ha eguali nel mondo dei videogiochi, oltre ad agire su variabili certo secondarie ai fini del main plot, ma che aprono o chiudono porte, anche importanti, in altre questline. Non manca nemmeno un approccio garbato a temi importanti, come quello dell’emarginazione sociale e dell’odio razziale, comunque presentati in punta di piedi e senza invadenza, tra un intrigo di palazzo e una scena di sesso esplicito, come Il Trono di Spade insegna. Il tutto sotto le vestigia di una colonna sonora che entra subito nelle orecchie e che ha alcuni momenti davvero alti, come quando una delle protagoniste si arma di liuto e canta una struggente ballata.
Detto questo, e fatta salva sempre e comunque l’eccezionale qualità dei dialoghi, c’è da sottolineare come la trama viva alcuni momenti di stanca, come se CD Projekt RED abbia volutamente spalmato alcuni eventi per renderli dimensionalmente più coerenti con l’immensità della mappa. Ci sono dei momenti in cui sembra di stare a guardare uno degli episodi de Il Signore degli Anelli o de Lo Hobbit di Peter Jackson, laddove una mezz’ora abbondante di camminate e dialoghi, per quanto interessanti, si sarebbe potuta comunque riassumere in un terzo del tempo con la stessa efficacia. La main quest, in altre parole, la tira un po’ troppo per le lunghe, soprattutto nella parte centrale e sul finale, quando i nodi vengono al pettine ma chi lo tiene in mano non ha il coraggio di tirare con convinzione per slegarli definitivamente.
The Witcher 3 ante 11LA GRAFICA DEL BAR
Veniamo ora a un altro aspetto in cui convivono eccellenze e problemi, ovvero l’aspetto grafico. Non so come girerà su PC o su Xbox One, ma su PS4 The Witcher 3 offre una vista d’insieme davvero incredibile. Il ciclo giorno/notte e il meteo dinamico fanno benissimo il loro mestiere, mentre il sistema di illuminazione dinamica regala momenti impressionanti, soprattutto in alcune zone quando il sole sta per tuffarsi dietro l’orizzonte. Da vedere, a bocce ferme, il titolo di CD Project RED è uno splendore, ancor più nei primi piani dei personaggi principali durante i dialoghi, grazie a una cura certosina nella realizzazione dei visi e delle espressioni facciali. Pensate che è addirittura possibile farsi la barba e vederla ricrescere, giorno dopo giorno, sul volto di Geralt, con una naturalezza al limite dello spacca-mascella.
Da vedere, a bocce ferme, il titolo di CD Project RED è uno splendore
Le magagne emergono al momento in cui ci si muove di corsa o a cavallo nelle zone aperte, laddove non solo il frame rate ondeggia con troppa enfasi, ma intervengono fenomeni vistosi di bad clipping. È però la routine che gestisce il Level of Detail a vincere il premio di peggiore in campo: se avete giocato a Far Cry 4 su console potete avere un’idea di cosa accade in The Witcher 3 semplicemente salendo a bordo di un elicottero o di un deltaplano… la resa è più o meno quella, solo parzialmente mitigata dall’avere sempre i piedi ben piantati a terra. Un peccato, perché si tratta di fenomeni a tratti troppo vistosi perché l’occhio non se ne accorga, anche sforzandosi di tenere il fuoco dello sguardo su Geralt o, al contrario, di cogliere solo il quadro d’insieme. Detto questo, più di una volta mi sono fermato ad ammirare il panorama o a osservare il volo di uno stormo di uccelli su una baia, mentre in lontananza stava per scatenarsi una tempesta e il vento scuoteva con naturalissimo vigore i rami di tutti gli alberi attorno. Emozionante, c’è poco da dire.
Info
Piattaforma:
PCPlayStation 4Xbox One
+Pro
•Immenso e denso.
•Dialoghi splendidi.
•Buona narrazione, nonostante alcuni momenti di stanca.
•Paesaggi mozzafiato.
•Colonna sonora da ascoltare e riascoltare.
-Contro
•Troppi, troppissimi bug, almeno nella versione da noi testata (senza Day One patch).
•A tratti legnoso.
•Intelligenza Artificiale da rivedere.
•Frame rate incostante, bad clipping e LOD mal gestito.
Un aspetto in cui The Witcher 3 porta l’asticella a nuove altezze è la qualità della narrazione. Ogni personaggio è tratteggiato inequivocabilmente e con un carattere ben definito, capace di suscitare nel giocatore simpatia, odio, amorevole compassione, sospetto o curiosa attenzione, ma di certo non indifferenza. I passaggi anche secondari delle quest sono conditi da tonnellate di dialoghi, splendidamente doppiati in inglese, ben tradotti in Italiano e caratterizzati da un numero impressionante di scelte multiple. Intendiamoci… sono pochissimi i bivi “veri”, quelli che azionano gli scambi sui binari delle missioni, e comunque quasi mai legati alla trama principale, che ha uno sviluppo ben definito; tuttavia, ogni parola spesa, in un senso o nell’altro, va a modificare il rapporto interpersonale tra gli attori sul palcoscenico, in un orgasmo di empatia multipla che non ha eguali nel mondo dei videogiochi, oltre ad agire su variabili certo secondarie ai fini del main plot, ma che aprono o chiudono porte, anche importanti, in altre questline. Non manca nemmeno un approccio garbato a temi importanti, come quello dell’emarginazione sociale e dell’odio razziale, comunque presentati in punta di piedi e senza invadenza, tra un intrigo di palazzo e una scena di sesso esplicito, come Il Trono di Spade insegna. Il tutto sotto le vestigia di una colonna sonora che entra subito nelle orecchie e che ha alcuni momenti davvero alti, come quando una delle protagoniste si arma di liuto e canta una struggente ballata.Detto questo, e fatta salva sempre e comunque l’eccezionale qualità dei dialoghi, c’è da sottolineare come la trama viva alcuni momenti di stanca, come se CD Projekt RED abbia volutamente spalmato alcuni eventi per renderli dimensionalmente più coerenti con l’immensità della mappa. Ci sono dei momenti in cui sembra di stare a guardare uno degli episodi de Il Signore degli Anelli o de Lo Hobbit di Peter Jackson, laddove una mezz’ora abbondante di camminate e dialoghi, per quanto interessanti, si sarebbe potuta comunque riassumere in un terzo del tempo con la stessa efficacia. La main quest, in altre parole, la tira un po’ troppo per le lunghe, soprattutto nella parte centrale e sul finale, quando i nodi vengono al pettine ma chi lo tiene in mano non ha il coraggio di tirare con convinzione per slegarli definitivamente.The Witcher 3 ante 11LA GRAFICA DEL BARVeniamo ora a un altro aspetto in cui convivono eccellenze e problemi, ovvero l’aspetto grafico. Non so come girerà su PC o su Xbox One, ma su PS4 The Witcher 3 offre una vista d’insieme davvero incredibile. Il ciclo giorno/notte e il meteo dinamico fanno benissimo il loro mestiere, mentre il sistema di illuminazione dinamica regala momenti impressionanti, soprattutto in alcune zone quando il sole sta per tuffarsi dietro l’orizzonte. Da vedere, a bocce ferme, il titolo di CD Project RED è uno splendore, ancor più nei primi piani dei personaggi principali durante i dialoghi, grazie a una cura certosina nella realizzazione dei visi e delle espressioni facciali. Pensate che è addirittura possibile farsi la barba e vederla ricrescere, giorno dopo giorno, sul volto di Geralt, con una naturalezza al limite dello spacca-mascella.Da vedere, a bocce ferme, il titolo di CD Project RED è uno splendoreLe magagne emergono al momento in cui ci si muove di corsa o a cavallo nelle zone aperte, laddove non solo il frame rate ondeggia con troppa enfasi, ma intervengono fenomeni vistosi di bad clipping. È però la routine che gestisce il Level of Detail a vincere il premio di peggiore in campo: se avete giocato a Far Cry 4 su console potete avere un’idea di cosa accade in The Witcher 3 semplicemente salendo a bordo di un elicottero o di un deltaplano… la resa è più o meno quella, solo parzialmente mitigata dall’avere sempre i piedi ben piantati a terra. Un peccato, perché si tratta di fenomeni a tratti troppo vistosi perché l’occhio non se ne accorga, anche sforzandosi di tenere il fuoco dello sguardo su Geralt o, al contrario, di cogliere solo il quadro d’insieme. Detto questo, più di una volta mi sono fermato ad ammirare il panorama o a osservare il volo di uno stormo di uccelli su una baia, mentre in lontananza stava per scatenarsi una tempesta e il vento scuoteva con naturalissimo vigore i rami di tutti gli alberi attorno. Emozionante, c’è poco da dire. Info Piattaforma:PCPlayStation 4Xbox One+Pro•Immenso e denso.•Dialoghi splendidi.•Buona narrazione, nonostante alcuni momenti di stanca.•Paesaggi mozzafiato.•Colonna sonora da ascoltare e riascoltare.-Contro•Troppi, troppissimi bug, almeno nella versione da noi testata (senza Day One patch).• 때때로 우 디.• 인공 지능 검토를 위해입니다.• 가변 프레임 속도, 나쁜 클리핑 및 mismanaged LOD.
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